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Eventi ECM FSC

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Il carcinoma del colon-retto metastatico (MCRC)

quali scenari nel 2024?

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Torino, 25 novembre 2024

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STARHOTELS MAJESTIC

Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino

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​RESPONSABILE SCIENTIFICO E TUTOR

Francesco Leone

Direttore S.C. di Oncologia

P.O. “Ospedale degli Infermi”, ASL di Biella

I tumori del colon-retto sono la terza neoplasia più frequente negli uomini e la seconda nelle donne. Il Rapporto AIOM “I numeri del cancro in Italia 2022” ha stimato un’incidenza di circa 48.100 nuove diagnosi (26.000 negli uomini e 22.100 nelle donne), in crescita rispetto al 2020 rispettivamente del +1,5% e del +1,6%. Per quanto riguarda la mortalità, nel 2021 sono stati stimati 21.700 decessi, di cui circa 11.500 negli uomini e 10.200 nelle donne. Attualmente la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 65% negli uomini e del 66% nelle donne, dato che sale rispettivamente al 77% e al 79% se consideriamo la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi. Negli ultimi anni abbiamo quindi assistito ad un progressivo aumento delle diagnosi di tumore del colon-retto e, proporzionalmente, ad una riduzione dei tassi di mortalità. Questi due aspetti sono da attribuire rispettivamente al potenziamento dei programmi di screening con conseguente diagnosi precoce e ad un miglioramento delle strategie terapeutiche sempre più personalizzate. Se per i tumori localizzati (stadio I-III) è indicata la chirurgia resettiva per via laparoscopica o laparotomica, cui far seguire negli stadi II ad alto rischio e III una chemioterapia adiuvante, nei tumori metastatici (stadio IV) per la scelta dell’approccio terapeutico è richiesta la caratterizzazione molecolare del pezzo operatorio o della biopsia al fine di valutare lo stato mutazionale di RAS (KRAS, NRAS) e BRAF. Circa il 10 per cento dei pazienti con carcinoma del colon-retto presenta mutazioni nel gene BRAF, che codifica per una proteina coinvolta nei meccanismi di sopravvivenza della cellula tumorale e si associa a una prognosi più sfavorevole del tumore. Per molto tempo si è dibattuto sul valore prognostico di questa mutazione e soprattutto se la sua presenza potesse individuare un gruppo di pazienti ad andamento clinico peggiore e con minor sopravvivenza. Recenti studi hanno dimostrato che l’impiego in pazienti pretrattati di farmaci inibitori di BRAF di nuova generazione può determinare una riduzione significativa del rischio di progressione di malattia. Alla luce di quanto sopra, è stato costituito un Gruppo di Miglioramento, che si configura come un gruppo fra pari i cui membri operano congiuntamente, con il supporto di Tutor esterni, per approfondire gli attuali modelli di trattamento del carcinoma del colon-retto metastatico e per condividere un percorso di presa in carico del paziente affetto da tale patologia applicabile sul territorio di riferimento. Per partecipazione a gruppi di miglioramento si intendono attività per lo più multiprofessionali e multidisciplinari organizzate all’interno del contesto lavorativo con la finalità della promozione alla salute, del miglioramento continuo di processi clinico-assistenziali, gestionali o organizzativi, del conseguimento di accreditamento o certificazione delle strutture sanitarie. In essi l’attività di apprendimento avviene attraverso la interazione con un gruppo di pari con l’ausilio di uno o più Docenti/Tutor. L’attività svolta nell’ambito dei lavori del gruppo deve essere documentata e può comprendere la revisione di processi e procedure sulla base della letteratura scientifica, dell’evidence based o degli standard di accreditamento, l’individuazione di indicatori clinici e manageriali, le discussioni di gruppo sui monitoraggi delle performance. Nello specifico, quindi, l’obiettivo di questo Gruppo di Miglioramento è avviare un confronto tra specialisti in Oncologia operanti sui territori di propria competenza sulla gestione del paziente affetto da carcinoma del colon-retto metastatico. L’obiettivo è fornire, attraverso il confronto tra Specialisti, uno strumento di gestione real-life che migliori l’outcome clinico del paziente, l’efficienza organizzativa dei servizi, la qualità di vita del paziente ed il suo grado di soddisfazione. Ogni membro del Gruppo, quindi, anche attraverso un lavoro individuale di ricerca e di reporting, darà il proprio contributo al lavoro che verrà prodotto, individuando i documenti e gli strumenti necessari per il raggiungimento dei migliori risultati attesi. Al termine dell’incontro è previsto un output finale, mediante una relazione specifica su quanto emerso durante l’incontro.

Tale attività di formazione sul campo (FSC), rivolta ad un massimo di 15 partecipanti, è destinata alla professione di Medico-chirurgo (disciplina di riferimento: Oncologia).

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ECM

 

Provider ECM: Cluster s.r.l. - ID 345

Obiettivo formativo: documentazione clinica, percorsi clinico-assistenziali, diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza e profili di cura (Obiettivo formativo di processo n° 3)

Progetto formativo n. 345 - 428214

Crediti assegnati: 9,6 (nove virgola sei)

L’iniziativa è realizzata grazie al contributo non condizionante di

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